domenica 2 agosto 2015

Recensione: Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven

'Giorno booklovers,
non trovate anche voi che faccia tremendamente caldo? Ma quel caldo che ti fa quasi venire voglia di correre per strada a ballare la danza della pioggia? Ecco, appunto il caldo che da alla testa.
Ma ora bando alle ciance e ciancio alle bande, passiamo alla recensione.
Può contenere spoiler quindi... LETTORE AVVISATO MEZZO SALVATO.

Raccontami di un giorno perfetto
Raccontami di un giorno perfetto


Titolo: Raccontami di un giorno perfetto
Titolo originale: All the Bright Places
Autrice: Jennifer Niven
Data di pubblicazione: 31 marzo 2015
Casa Editrice: DeAgostini
Prezzo: € 14,90

Trama: E' una gelida mattina di gennaio quella in cui Theodore Finch decide di salire sulla torre campanaria della scuola per capire come ci si sente a guardare di sotto. L'ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, in bilico sul cornicione a sei piani d'altezza. Men che meno Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due anime fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire la sorella in un terribile incidente d'auto. E in quel preciso istante che i due ragazzi provano per la prima volta la vertigine che li legherà nei mesi successivi. I giorni, le settimane in cui un progetto scolastico li porterà alla scoperta dei luoghi più bizzarri e sconosciuti del loro Paese e l'amicizia si trasformerà in un amore travolgente, una drammatica corsa contro il tempo. E alla fine di questa corsa, a rimanere indelebile nella memoria sarà l'incanto di una storia d'amore tra due ragazzi che stanno per diventare adulti. Quel genere d'incanto che solo le giornate perfette sono capaci di regalare.




Recensione
Ricordo di essere stata colpita da questo libro praticamente subito, addirittura prima che uscisse in lingua.
E lì mi era sorto il dubbio: Aspettiamo la pubblicazione italiana o ci buttiamo sull'inglese?
All'inizio ero partita con la lettura in lingua ma poi poco prima del Salone del Libro mi ero detta: Regalatelo per il compleanno.
Quindi ero partita per il Salone con una lista di libri tra cui c'era pure questo, alla fine della giornata però ne avevo comprato un solo, tra quelli decisi in precedenza, e non era quello della Niven.
Tutto questo sproloquio era per ricollegarmi ai ringraziamenti che sto per fare.
Devo infatti ringraziare immensamente Pamela e Valentina di No books, No life perché sono state proprio loro con il loro Gruppo di Lettura a spronarmi nel leggere questo libro, penso che se non lo avessero organizzato... be lo avrei letto molto più avanti e mi sarei persa parecchio.
Quindi ragazze... GRAZIE!
La blogosfera e la booktube erano divise su questo romanzo e io mi stavo facendo condizionare solo dalle recensioni negative, poi con il vostro GdL mi avete convinta a leggerlo. Grazie Grazie Grazie!

Okay, passiamo ora alla recensione vera e propria.

Dalla prima pagina ci troviamo catapultati nella storia, senza preamboli o giri dell'oca, siamo subito lì.
Lì con Finch in piedi sulla torre campanaria della scuola a chiederci: Oggi è un buon giorno per morire?
Finch colpisce subito con i suoi mille pensieri e la sua conta dei giorni in cui è sveglio dopo il Grande Sonno.
Sicuramente quando Finch è salito sulla torre non si aspettava una cosa o meglio, una persona.
Non si sarebbe mai aspettato di trovare su quella stessa torre, Violet Markey, una delle ragazze più popolari della scuola nonché ex cheerleader.
E soprattutto non si sarebbe mai immaginato quella scena: Violet con capelli e gonna al vento, in piedi sul cornicione a guardare in basso.
Di quel giorno tutti ricorderanno che Violet Markey divenne la salvatrice di Theodore Finch, ma quasi nessuno saprà mai che il salvatore fu Theo.

"Posso farti una domanda? Secondo te esiste un giorno perfetto?" "Cosa?" "Un giorno perfetto, dall'inizio alla fine. Un giorno in cui non succede niente di tragico, o di triste o di ordinario. Secondo te esiste?" "Non lo so." " Te ne è mai capitato uno?" "No." "Nemmeno a me. Ma lo sto cercando." (Finch e Violet, pag. 15)

Quell'evento instaurerà un insolito legame tra Violet e Finch, un legame che all'inizio lei cercherà di evitare e lui di stringere sempre di più, diciamo che in questo caso galeotto fu il prof. di geografia e il suo progetto per conoscere il territorio dell'Indiana, luogo in cui è ambientato il libro.
Infatti i due ragazzi faranno coppia per questo compito e insieme cercheranno di aiutarsi a vicenda e di superare i propri problemi.
Pian pianino però nascerà anche qualcos'altro tra di loro, qualcosa di così dolce e talmente inaspettato che lascerà tutti per un attimo a bocca aperta.

"E' perché mi hai sorriso." "Eh?" "Mi hai chiesto perché ho voluto fare coppia con te in questo progetto. Non è perché c'eri anche tu su quel campanile, anche se in parte c'entra. Non è perché stranamente sento il dovere di tenerti d'occhio, anche se in parte c'entra anche questo. E' per come mi hai sorriso in classe. Un vero sorriso, non quello falso che distribuisci a destra e a manca, quando i tuoi occhi dicono una cosa e la tua bocca un'altra." (Finch e Violet, pag. 109)

Penso che Finch e Violet siano due personaggi appartenenti alla categoria: O li ami o li odi.
E io li ho amati. Finch da subito, Violet con un po' più di calma.
Finch è un ragazzo spezzato ma che nonostante tutto fino all'ultimo cerca di lottare, rimanere sveglio e vivere, cerca di aggrapparsi a questo mondo, alle persone che ne fanno parte e che lui ama.
Cerca in tutti i modi di rimanere e in alcuni punti, leggendo i capitoli dal suo punto di vista mi piangeva il cuore, trovare frasi come: Questo è il mio segreto: sapere di poter volare via in qualsiasi momento. Mi faceva star male. Perché sì ha una famiglia e ha Violet, ma ha una famiglia a pezzi che continua a giustificare tutti i suoi comportamenti nascondendosi dietro alla frase: E' da Finch, ma senza mai andare a capire realmente il problema.
Lui prova a lanciare dei segnali di aiuto ma in pochissimi rispondono e tra questi, come può, c'è Violet. Quella Violet che all'inizio non mi convinceva e non capivo ma che alla fine si è fatta amare con la sua forza e con la sua testardaggine, quella Violet che riusciva a rendere felice Finch e gli aveva dato un appiglio a cui aggrapparsi per rimanere... ma non sempre va tutto come vorremmo andasse.

"Tu sei tutti i colori in uno, nel loro massimo splendore." (Finch, pag. 184)

Questa secondo me è una di quelle frasi che dimostrano quanto lei fosse importante per lui, una frase che può sembrare buttata lì ma che alla fine nasconde un sentimento fortissimo.

Eppure come vi dicevo prima non sempre va come vorremmo e arrivati a metà lettura, o almeno, a me è successo così, si inizia a sentire quel senso di allarme, quella sensazione che ci avverte che sta per accadere qualcosa di tremendamente doloroso ma che alla fine non possiamo evitare.

"Perché è del tempo che ho paura. E di me." (Finch, pag.220)

La cosa bella è che nonostante tutto prima dell'inevitabile riescono ad essere felici insieme, per un po' di tempo.
So che questa recensione sarà lunghissima e conterrà tantissimi estratti ma questo qui... mi ha veramente spezzato il cuore, è stato quello che ha fatto raggiungere il mio timore alle stelle.

"Tu meriti di meglio. Io non posso prometterti di esserci sempre. Non perché non voglio, ma è difficile da spiegare. Sono un casino. Sono un disastro, e nessuno può farci niente. Ci ho provato. E continuo a farlo. Non posso amare nessuno perché non sarebbe giusto. Non vorrei mai farti del male, non il genere di male che vorrei fare a Romero. Ma non posso nemmeno prometterti che non ti distruggerò, che non ti ridurrò a pezzi, esattamente come me. Dovresti sapere cosa ti aspetta prima di rimanere coinvolta." (Finch, pag. 240)

Ecco, questa frase, in particolare le prime tre righe, secondo me racchiude Finch, ne è l'emblema a mio avviso ed è per questo che spezza il cuore.
In una frase riesce a chiedere aiuto e a cercare di allontanare Violet, ma lei sceglie di rimanere. Resta. Perché lui ne ha bisogno.
Ma alla fine succede davvero l'inevitabile e vi giuro che in questo momento, mentre sfoglio il libro e scrivo questa recensione, mi stanno salendo le lacrime agli occhi, perché in fondo te lo chiedi: Poteva essere salvato? Si poteva fare qualcosa? Forse, ma nessuno lo saprà mai.
Alla fine Violet terminerà il viaggio, fisicamente, da sola ma leggendo capirete che anche Finch c'era e Violet capirà una cosa: 

"Non importa se non abbiamo mai filmato le nostre peregrinazioni. Non importa se non abbiamo preso dei souvenir o non abbiamo avuto il tempo di organizzare i dati raccolti, in modo che avessero un senso compiuto per gli altri. Il fatto è che ora ho capito: non è importante quello che si prende, ma quello che si lascia dietro." (Violet, pag. 396-397)

Così termina il viaggio di Violet e Finch, e forse voi ve lo starete chiedendo: Ma il giorno perfetto? Lui l'ha trovato?

"La verità è che sono stati tutti giorni perfetti"
 

Devo fare i miei complimenti all'autrice perché ha dimostrato di saper parlare di temi così delicati
come il suicidio e di saper soprattutto insegnare tanto.

Voto: 
Indimenticabile



Spero di avervi incuriositi con questa recensione, ma spero soprattutto di esservi riuscita a regalarvi qualcosa di Finch e Violet, della loro storia.

Alla prossima recensione,
Firefly

8 commenti:

  1. Argh, purtroppo io faccio parte della categoria "li ho odiati". Il romanzo non mi ha appassionato per niente, pur essendo una grande amante delle storie strazianti, questo libro non mi ha saputo emozionare. Un gran peccato, perchè anche io all'inizio avevo grandi aspettative.

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    1. Mi dispiace che non ti sia piaciuto, però lo capisco... in fondo i gusti son gusti :)

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  2. A me è piaciuto davvero tanto, nonostante non legga molto il genere *-*

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    1. Sono contenta di leggere queste parole.
      Come dicevo prima nella recensione, è un libro che ha molto da dare. ♥

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  3. Io non so ancora bene a quale delle due parti appartengo, l'ho odiato e l'ho amato ma nel complesso credo sia stato un libro che mi ha fatto riflettere tanto

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    1. Anch'io all'inizio ero titubante, ma riflettendoci attentamente mi sono resa conto che mi aveva dato tanto e mi era piaciuto molto nonostante tutto.
      Concordo sul fatto che faccia riflettere molto.

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  4. Firefly scusami tanto se commento solo ora ma in questo periodo sono sempre stanca e ho un po' abbandonato la blogosfera. Ma comunque.. grazie di averci nominate nel post e grazie a te per aver letto questo meraviglioso libro con me e Valentina! Complimenti per questa recensione, riesce a trasmettere quanto ti è piaciuto questo libro e le immagini la completano *_* sai già che sono d'accordo con te, anche io ho adorato Raccontami di un giorno perfetto e hai ragione: la famiglia di Finch è stata troppo superficiale e non ha capito che Finch aveva bisogno di essere aiutato :(

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    1. Non preoccuparti per non esser riuscita a commentare subito, anch'io sto facendo fatica a stare dietro alla blogosfera.
      Grazie comunque per essere passata e per le belle parole.

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