mercoledì 25 marzo 2015

Recensione: La corsa delle onde di Maggie Stiefvater

Miei adorati lettori... rieccomi, sono viva, non sono stata inghiottita da vocabolari e libri.
Oggi vi parlerò di uno dei pochi libri che ho letto in questo periodo, perché sì, oltre ad essermi quasi eclissata dalla blogsfera, ho fatto una fatica immensa a leggere, causa scuola e conseguente stanchezza. Ma bando alle ciance, passiamo alla recensione.
La corsa delle onde



Titolo: La corsa delle onde
Autoconclusivo
Autrice: Maggie Stiefvater
Data di pubblicazione: 19 settembre 2012
Casa Editrice: Rizzoli
Prezzo: € 16,50

Recensione
Penso che tutti, almeno una volta, si siano imbattuti in quel libro che entra nel cuore, che si insinua sotto la pelle e rimane lì, intenzionato a non andarsene mai. Per me, La corsa delle onde è stato uno di quei libri. Originale, frizzante e a suo modo reale è uno di quei libri che dovrebbero leggere tutti almeno una volta.

Non voglio dilungarmi troppo sulla trama perché, a mio avviso, è tutta da scoprire e da amare, vi dirò solo che:

Ogni anno, tra ottobre e novembre, la piccola isoletta di Thisby si trasforma mostrando la sua seconda faccia... cavalli d'acqua, corse, sangue... e morte. E' la Corsa dello Scorpione in tutto il suo splendore.
C'è chi corre per vincere.  
E c'è chi corre per sopravvivere. 
 Oggi è il primo giorno di novembre. 
Oggi qualcuno morirà. 
E qualcuno troverà l'amore. 
Forse. 

Puck Connolly è una giovane ragazza che vive in mezzo all'Atlantico sull'isola di Thisby insieme ai suoi fratelli.
Dopo la morte dei genitori, i fratelli Connolly si trovano in serie difficoltá, hanno poco cibo e pochi soldi, ma nonostante questo fanno di tutto per rimanere in piedi e soprattutto, lo fanno con il sorriso.
Sean Kendrick è il vincitore della Corsa dello Scorpione da quattro anni, insieme al suo fedele capaill uisce (speriamo di aver scritto bene) Corr. Il loro è un legame forte, potente, uno di quei legami che vanno oltre... innescato dai piccoli gesti e dalla voglia di libertà di entrambi.
Sia Puck che Sean vogliono qualcosa, combattono per qualcosa che potrebbe cambiare di molto le loro vite, vite che ben presto ed inevitabilmente si intrecceranno e non si lasceranno più.

Il bello del loro legame è che non è voluto, nasce da solo. Arriva senza avvisare, scombina le carte, si evolve lentamente ma con una certa prepotenza come a dire: Ci sono! Non ignoratemi!

Il loro è l'amore che nasce dagli sguardi rubati e dalle parole sussurrate, quel primo amore puro e speciale che non si dimentica mai e che si ricorda con il sorriso sulle labbra.


Mi sta osservando come mi ha osservata al festival, e io mi accorgo che sto ricambiando il suo sguardo. C'è qualcosa di antico e selvaggio che si agita dentro di me, ma non mi vengono le parole.

Sean allunga una mano e mi afferra il polso. Mi preme il pollice sulla vena.  I miei battiti si interrompono per un istante e poi accelerano sotto la sua pelle. Sono paralizzata da quel contatto, una specie di potente incantesimo. 
Restiamo in questa posizione a lungo, l'uno di fronte all'altra, mentre io aspetto che i miei battiti rallentino. Ma non succede. 
Alla fine mi lascia il polso e dice: "Ci vediamo domani sulla scogliera."

Sean e Puck insieme. Crescono e combattono, ma soprattutto vivono.Vivono la vita nonostante tutto, nonostante provengano da due situazioni non particolarmente felici. Imparano a vivere insieme.

Il bello di questo libro non è solo il rapporto tra Puck e Sean, è proprio la trama in sé. E' originale! La Stiefvater ha preso il mito dei capaill uisce, che ad essere sincera non conoscevo, e l'ha rielaborato tirandone fuori questa storia stupenda, ha saputo intrecciare il mito con la realtà parlando anche di alcuni temi importanti come l'emancipazione femminile, che con Puck esplode in tutta la sua potenza.

Inoltre la Stiefvater ha uno stile di scrittura meraviglioso, al momento giusto sa toccare le corde giuste ed inoltre il suo è vera e propria poesia. Vi lascio qui alcune citazioni che racchiudono vari elementi importanti come il rapporto dei protagonisti e l'amore per quella vita imperfetta.
"Nessuno ti chiede mai perché tu resti, Sean Kendrick?"
"Me lo chiedono eccome."
"E quindi perché?"
"Per il cielo e la sabbia e il mare e Corr."
"Non sarò il tuo punto debole, Sean Kendrick."
Adesso alza gli occhi su di me. Con voce morbida e bassa, mormora: 
“Ormai è troppo tardi per questo, Puck"

Spero di essere riuscita a trasmettervi il mio amore incondizionato verso questo libro e di avervi invogliato almeno un po' a leggerlo, voglio lasciarvi con quest'ultima frase, nonché ultima frase del libro che, secondo me, ne racchiude perfettamente il senso; forse letta così non vi dirà niente ma dopo aver letto il libro vi accorgerete di quanto sia importante e vera. Simbolica.

Cammina lento, a fatica, e il mare canta per attirarci entrambi, ma lui torna da me.

 Voto: ★★★★★
Un abbraccio a tutti voi, miei cari lettori.
Firefly



3 commenti:

  1. Ciao Firefly! Ho nominato il tuo blog per un premio ^-^ Qui: http://messageinabottlef.blogspot.it/2015/03/lora-del-te-7-liebster-award-2015.html

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    1. Grazie mille Glimmer :)
      Avevamo già fatto un post per il premio ma cercheremo comunque di rispondere alle tue domande, grazie ancora :3

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  2. Io ho amato questo romanzo. Amato. (Se ti interessa trovi qui la mia Inter(re)view)
    Ho trovato quest’isola così piena di misteri, con un’atmosfera cupa, magica e ammaliante che mi ha subito affascinato. E questa Corsa dello Scoprione, pregna di crudeltà, speranze e sogni infranti mi è sembrata così affascinante che non ho potuto evitare di divorare questo libro.
    Non parliamo poi di Puck e del mio amore Sean, tormentato dal suo amore per Corr, che però è anche la sua maledizione.
    Tanto di cappello - ancora una volta - alla Stiefvater.
    Rainy

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